ISON (C/2012 S1)
Ottica |
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Montatura |
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Camera |
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Magnitudine Apparente |
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Luogo di ripresa |
Takahashi Sky-90 f/4.5 |
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SkyWatcher EQ6 Pro |
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Atik 16HR |
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+10/+11 |
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Pesaro |
La riuscita dell'immagine di questa cometa non è stata per niente semplice, non tanto per la cometa stessa ma solo per riuscire a trovare una mattina serena da dove abito, meglio ancora se di sabato o domenica (per ovvie ragioni).
I siti meteo mettevano sereno sia sabato mattina 12 che domenica mattina 13. In questo periodo la ormai famosa ISON, nome in codice C/2012 S1 ISON, cometa che è stata definita come la cometa del secolo sorge dalle mie latitudini alle 0.45 UT, considerando che da casa mia la sua visibilità comincia quando si trova a 10° avevo programmato per risparmiare tempo di montare il telescopio la sera prima, andarmene a letto e svegliarmi alle 3.15 per cominciare le riprese.
Questo era il programma.
Venerdì sera esco in terrazzo verso le 22.00 e vedo il cielo che per gran parte era sereno soprattutto la zona che interessava a me. In lontananza comunque cominciavano ad arrivare dei veloci e fastidiosi veli. Ho deciso quindi di aspettare che si facesse più tardi per valutare se la situazione fosse migliorata o meno in modo da poter così montare l'attrezzatura. Esco di nuovo verso mezzanotte ed il cielo era completamente coperto.
Deluso me ne vado a dormire conscio che già probabilmente uno dei due giorni me lo ero giocato, ma tant'è avevo messo la sveglia alle 3.15, ed ho voluto allo stesso modo svegliarmi per vedere se per caso per quale strano motivo il cielo si fosse pulito. Ed infatti alle 3.15 mi alzo esco in terrazza e vedo che gran parte del cielo a nord e ad est era libero, mentre ad ovest erano "parcheggiati" dei veli sugli appennini.
Ancora assonnato, atto da matti... ho deciso di montare la strumentazione sperando di potermela giocare con la cometa fino all'alba sperando che quei veli non facessero in tempo a coprire le zone che mi interessavano. Detto fatto, come sempre con il telescopio già montato mentre stavo per attaccare tutta la cavetteria alla 220, ad ovest questi veli stavano sopraggiungendo, coprendo di nuovo il cielo. Avvolto il telescopio col telo Geoptik. Andato a dormire la mattina seguente mi son complimentato con me stesso per aver montato in maniera impeccabile un telescopio alle 3.30 di mattina ed essermene tornato a letto.
Sabato mattina alle 7.00 comincia perfino a piovere e ne avrà per tutta la mattinata, il telescopio montato in terrazzo sotto la pioggia anche se coperto dal telo, ha dato un po' da preoccuparmi.
In ogni caso nel pomeriggio la copertura nuvolosa ha cominciato a spaccarsi e lasciare libere zone di cielo sempre più ampie, consentendomi di sperare di ripetere il tentativo anche la mattina successiva.
Sabato sera cielo completamente libero da ovest a est con tanto di tramonto lunare, fino a quando di punto in bianco nuovi veli hanno coperto un'altra volta il cielo. Ho capito che l'instabilità del periodo è alta ed avere una notte serena è oro colato, ma lo speravo.
Anche questa volta ho comunque programmato la sveglia alle 3.15 di mattino.
Mi alzo, esco e vedo che il cielo è completamente sgombro in ogni punto. Con sommo piacere vedo le Pleiadi già belle alte e Orione sovrastare il cielo. Mi accingo quindi ad effettuare le riprese.
I pochi minuti in cui speravo di essere operativo sono diventati parecchi per colpa del computer che con un svchost impazzito mi ha reso estremamente lenta la procedura di autofocus su FocusMax.
Una volta killato il processo ed aver rieseguito il fuoco su Procione, attraverso la riduzione astrometrica ho cercato di centrare la cometa con le coordinate che mi dava Cartes du Ciel, putroppo queste erano sbagliate, colpa forse di un database non aggiornato di recente. Verificate su internet le coordinate corrette l'ho ripuntato (questa volta con Maxim DL per stare tranquilli) et voilà la ISON al centro del fit. A questo punto non è bastato altro che impostare i settaggi di ripresa e tornarmene a dormire... ma solo per poco l'alba era vicina...
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